«Il mondo è unito in una battaglia comune contro un nemico invisibile. Mentre però il nostro sguardo è concentrato su come contrastare o curare il COVID-19, gli impatti nascosti della pandemia, le sue gravi conseguenze che dovremo affrontare in seguito, non sono ancora all'ordine del giorno. Questo atteggiamento deve cambiare». (Henrietta Fore, Direttore esecutivo dell'UNICEF)

Questa affermazione del Direttore esecutivo dell'Unicef è tratta dalla presentazione a una ricerca condotta dalle Nazioni Unite e altri organismi internazionali, tra cui il FMI.
«Il problema non riguarda soltanto i bambini e i giovani che contraggono il coronavirus, - afferma la Fore - il problema è che essi sono i soggetti che ne subiscono le conseguenze più dure.
Se non agiamo da subito per mitigare l'impatto della pandemia sui bambini, l'ombra del COVID-19 danneggerà in modo permanente il nostro futuro comune».

Secondo le analisi della ricerca, il 99% dei bambini e dei ragazzi sotto i 18 anni nel mondo (in tutto 2,34 miliardi) vivono in uno dei 186 Stati che stanno sperimentando varie forme di restrizione ai movimenti a causa del COVID-19.
Sappiamo che in ogni crisi i soggetti più giovani e più vulnerabili soffrono in maniera sproporzionata. Questa pandemia non è differente.

Il Direttore esecutivo continua sottolinenado che: «È responsabilità di tutti prevenire le sofferenze, salvare vite e proteggere la salute di ogni bambino. Dobbiamo inoltre assicurarci che le decisioni sulle misure di contenimento del COVID-19 includano la consapevolezza dei rischi e siano prese sulla base delle migliori evidenze disponibili, con l'obiettivo di minimizzare e prevenire danni collaterali, che siano adotate misure di mitigazione in modo che tale danno non sia duraturo.
Si deve innanzitutto resistere alla tentazione, in tempi di una potenziale recessione globale, di togliere priorità agli investimenti sul nostro avvenire.
Aumentare oggi gli investimenti su istruzione, protezione dell'infanzia, salute, nutrizione, acqua e igiene aiuterà il mondo a ridurre i danni causati da questa crisi e a evitare crisi successive.
Il mondo tornerà ad aprirsi e, quando questo accadrà, la resilienza dei sistemi sanitari più fragili rappresenterà la misura di quanto saremo capaci a fronteggiare le minacce future.
I paesi e le comunità di tutto il pianeta devono cooperare per affrontare questa crisi. Negli ultimi due mesi abbiamo imparato a caro prezzo che, finché non ci sarà un vaccino, la presenza del coronavirus in qualsiasi luogo rappresenta una minaccia per chiunque.
Dobbiamo rafforzare i sistemi sanitari e i servizi sociali dedicati all'infanzia e all'adolescenza, per perseguire le priorità dello sviluppo globale in ogni paese del mondo».

I punti fermi dell'azione, su cui insiste la relazione di presentazione della ricerca, sono gli stessi che la Fondazione Opera Don Bosco onlus persegue da sempre attraverso i propri progetti ed attività:
- Mantenere i bambini in buona salute.
- Garantire salute, acqua e igiene ai bambini più vulnerabili.
- Assicurare la continuità dell'istruzione.
- Sostenere le famiglie più vulnerabili per i bisogni di base e la cura dei figli.
- Tutelare i bambini da violenza, sfruttamento e abusi.
- Proteggere i bambini rifugiati, migranti e vittime di conflitti.

«Senza azioni urgenti, questa crisi sanitaria rischia di diventare una crisi dei diritti dei bambini!», conclude Henrietta Fore.

La Fondazione Opera Don Bosco onlus sceglie di mettere in campo due strumenti che si sono dimostrati molto efficaci per rispondere ai bisogni dei più vulnerabili:
il SOSTEGNO A DISTANZA e le BORSE DI STUDIO PROFESSIONALI.

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