EMERGENZA MEDIO ORIENTE - Doniamo oggi, per costruire il domani!

Codice
MOR 24-045
Paese
LIBANO
Stato progetto 
In corso

Ad oltre un anno dall’inizio del conflitto la piccola comunità cristiana di Gaza, che ha visto i suoi numeri dimezzati, continua ad affrontare enormi sfide in mezzo a una violenza che non vuol cessare. In questi mesi molte persone hanno cercato rifugio nelle chiese, che sono tragicamente diventate esse stesse dei bersagli. Senza una risoluzione in vista, si prevede che il conflitto continuerà e che i suoi effetti peggioreranno, allargandosi gradualmente anche ad altri stati dell'area.

 

Betlemme, Palestina - La comunità cristiana dopo un anno di guerra

In risposta alle drammatiche sfide socioeconomiche affrontate dalla comunità palestinese, i Salesiani di Betlemme stanno realizzando tre importanti iniziative:

  • la distribuzione di pane gratuito per aiutare diverse istituzioni caritatevoli e famiglie vulnerabili. Questa iniziativa cerca di alleviare l’insicurezza alimentare per le persone più colpite dalla crisi in corso, grazie all’attività produttiva del Forno Salesiano di Betlemme;
  • un programma di borse di studio per offrire aiuto a circa un centinaio di studenti del Centro di Formazione Professionale Salesiano;
  • un supporto psicosociale per raggiungere tanti bambini e giovani che partecipano alle attività presso l’opera salesiana.

Queste iniziative mirano collettivamente ad affrontare le urgenti esigenze della comunità, promuovendo l’educazione, fornendo sicurezza alimentare e supportando la salute mentale.

 

Nazareth, Israele - I Salesiani di Nazareth lanciano iniziative per sostenere bambini e giovani durante il conflitto in corso

Quasi tutte le città e i villaggi abitati dalla popolazione araba affrontano numerose sfide, tra cui livelli inferiori di istruzione formale e una serie di problemi socioeconomici.
I Salesiani di Nazareth stanno cercando di aiutare le comunità arabe in Israele ad affrontare le problematiche imposte dal conflitto in corso dal 7 ottobre 2023 e che stanno generando livelli crescenti di paura, ansia e depressione, soprattutto tra i bambini e i giovani.

Per rispondere a queste difficoltà impellenti, i Salesiani hanno avviato due attività chiave:
un programma di borse di studio progettato per assistere 105 studenti svantaggiati, offrendo detrazioni sulle tasse scolastiche, mirando a ridurre i tassi di abbandono e a garantire che gli studenti possano continuare il proprio percorso d’istruzione nonostante le difficoltà delle loro famiglie;
un supporto psicosociale all’interno dei contesti educativi durante questa fase di conflitto, coinvolgendo 50 membri del personale scolastico e insegnanti su strategie efficaci per supportare gli studenti durante la guerra; 100 bambini e adolescenti
dell'oratorio; 655 studenti delle scuole, affrontando le significative ripercussioni sulla salute mentale di un conflitto prolungato.

Attraverso questi sforzi globali, i Salesiani di Nazareth mirano a rispondere alle urgenti esigenze generate da una crisi che si sta aggravando sempre più.

 

Damasco e Aleppo, Siria - Una terra ben irrigata

L’attuale l’escalation del conflitto in Medio Oriente ha avuto un impatto anche sulla Siria: negli ultimi mesi, numerosi attacchi in diverse parti del Paese hanno causato vittime e danneggiato strutture civili. I campi per sfollati nel paese presentano condizioni di vita inadeguate, senza accesso a ripari, acqua potabile, cibo, assistenza sanitaria e psicologica adeguata.
In lingua Siriaca, l’etimologia della parola Damasco, è attribuita al termine Darmsûq, ossia “terra ben irrigata”. L’importanza e il ruolo centrale dell’acqua sono evidenti in un Paese in cui la superficie desertica supera il 55% del totale. Nella regione del nord-est della Siria, più della metà della popolazione non ha accesso ad acqua potabile e ricorre al consumo di acqua piovana o di pozzi con gravi rischi per la salute. Nelle principali città, come Damasco ed Aleppo, la popolazione ha subito per molti anni tagli alla fornitura e impossibilità di accesso alle fonti.

Per questo motivo, i Salesiani di Aleppo nel 2015 hanno riaperto un pozzo situato in prossimità dell’oratorio, installato un sistema di purificazione e offerto a chi frequenta l’oratorio e a tutte le persone abitanti in zona la possibilità di rifornirsi di acqua, rispondendo alla necessità di bere, lavarsi e lavare i propri indumenti. Dopo la riconquista delle principali città da parte del governo, il sistema idrico è stato in parte restaurato. Tuttavia, rimane grave la situazione relativa all’accesso all’elettricità, primariamente a causa della continua diminuzione del livello delle acque dell’Eufrate e all’assenza di altre fonti di produzione elettrica.

In un contesto come questo, parlare di segni di speranza non è semplice, ma si possono ricordare le parole di don Alejandro Léon, all’epoca Ispettore dei Salesiani del Medio Oriente, che durante i primi drammatici momenti dopo il terremoto del 6 febbraio 2023 ad Aleppo diceva: «In questa situazione drammatica, vediamo presente la lotta per la vita: c’è il desiderio di andare avanti nonostante tutta la distruzione e il dolore che ci circonda. É commovente vedere un giovane, che tutto quello che ricorda da quando è nato è solo sofferenza, mettersi a disposizione, come tanti altri, per trovare soluzioni e dare una mano: questo è realmente un segno di speranza!».

Speranza, come quella che nutrono moltissimi abitanti della Siria: un giorno il loro Paese tornerà ad essere una “terra ben irrigata”!

 

Beirut e Byblos, Libano - Arrivano senza nulla e noi cerchiamo di offrire loro l’essenziale per vivere

A tutto quello che stiamo assistendo in Medio Oriente, si aggiungono i bombardamenti e gli scontri nel Libano. Migliaia di persone hanno perso la vita o sono state ferite e più di un milione sono state costrette a fuggire dalle loro case a causa degli attacchi.

Nella scuola salesiana di El Houssun, in Libano, stiamo già ospitando più di cento sfollati. I Salesiani hanno adattato le loro strutture per accogliere queste persone disperate in fuga dal conflitto e offrire loro uno spazio sicuro, con un’attenzione specifica per i minori. «Sarà molto importante l’assistenza psicologica per i più piccoli, che hanno visto interrotta la loro educazione. In città sono arrivati più di 9.000 sfollati e alla casa salesiana ne stiamo già ospitando più di un centinaio, di cui più della metà sono minori, ma in totale stiamo assistendo più di 4.000 persone nelle nostre opere», assicura un Salesiano di Beirut.

L’escalation di violenza nella regione e la condizione di tanti rifugiati e sfollati sta portando i Salesiani a stabilire un piano generale di accoglienza, per offrire opportunità di vita alle persone che arrivano nelle opere salesiane e alle famiglie vicine che hanno bisogno di aiuto.

 

 

Il Progetto

DONIAMO OGGI, PER COSTRUIRE IL DOMANI!

La situazione fin qui descritta non lascia spazio a segnali di ottimismo e speranza. I Salesiani e i loro operatori in Palestina, Israele, Siria e Libano sono rimasti accanto alla popolazione per rispondere ai bisogni più urgenti: accoglienza, distribuzione di generi di prima necessità e supporto psicologico.
Come Fondazione Opera Don Bosco Onlus, insieme al coordinamento degli enti salesiani italiani attivi nella solidarietà internazionale – Fondazione Don Bosco nel Mondo, Opera Don Bosco nel Mondo, Missioni Don Bosco e VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” –, stiamo lavorando per cercare di leggere la situazione in continua evoluzione, monitorare i bisogni ed elaborare risposte efficaci e sostenibili, non solo per rispondere all’emergenza, ma soprattutto in prospettiva di futuro.

Ma fin da subito, ti proponiamo di aiutarci ad investire:

  • sulla dignità delle persone, per garantire la vita di ciascuno
  • sull’educazione alla convivenza pacifica tra i popoli
  • sull’istruzione e la formazione professionale, strumenti indispensabili
  • per generare il futuro di bambini, ragazzi e giovani
  • sulle opportunità di emancipazione per le bambine di oggi, che saranno
  • le donne di domani.

 

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