A Lima i giovani fuggiti dal Venezuela trovano casa da Don Bosco
L'ultima frontiera della povertà che i salesiani del Perù si sono trovati a gestire è quella costituita da circa un milione di profughi venezuelani che fuggono dal proprio Paese. Numerosissimi sono i giovani, partiti senza un soldo in tasca, all’avventura, disperati perché in Venezuela non c’è da mangiare, non ci sono medicine, non c’è più nulla!
Essendoci un’ala non utilizzata del Collegio salesiano "Rosenthal de la Fuente" a Magdalena del Mar vicino a Lima, i figli di Don Bosco hanno deciso di destinarla ad un centro di prima accoglienza per ragazzi del Venezuela.
Sono 52 i giovani accolti, dai 18 ai 25 anni. L’anima di questo progetto è padre José, l’economo ispettoriale di tutte le opere salesiane del Perù. Costui passa tutto il giorno in ufficio fra bilanci, contratti, rendiconti ... e dopo cena prende l'auto e va ad animare i ragazzi del Venezuela.
Questi giovani vengono aiutati a trovarsi un lavoro, spesso anche irregolare, ma pur sempre un lavoro.
Le ore lavorative in Perù sono per tutti almeno 10, a volte anche 12 al giorno. I giovani quindi rientrano a Casa Don Bosco non prima delle 20.00-21.00. Cenano e poi stanno un po’ insieme. Sono questi i momenti in cui il sistema educativo di Don Bosco trova il suo spazio naturale.
Fra una chiacchiera e l’altra si può dire una buona parola, si può intuire la sofferenza di chi sta in silenzio, si può trovare il tempo per ascoltare confidenze personali che questi poveri giovani non sanno più con chi condividere.
Con padre José c’è anche padre Marino, un missionario italiano di 88 anni che si trova nella casa di riposo dei salesiani. Invitato da padre José ad andare una sera a visitare i giovani venezuelani, non ha più smesso di farlo. C’è poi la signora Roxana, la cuoca del centro che prepara la cena e la distribuisce con il sorriso sulle labbra man mano che i giovani rientrano stanchi dal lavoro. Anche lei è un punto di riferimento indispensabile nell’opera salesiana, proprio come una brava madre.
Anche in Perù è arrivata la pandemia di Covid-19, un po' dopo rispetto all'Italia, ma ha avuto fin da subito un'espansione virulenta, portando il Perù ad essere oggi il 10° Paese al mondo con il maggior numero di contagi (183.198 al 5 giugno 2020) e con oltre 5.000 decessi.
Le misure di contenimento, difficili in una realtà come quella peruviana, hanno avuto significative ricadute anche sulla situazione dei giovani venezuelani rifugiati ospiti di Casa Don Bosco a Magdalena del Mar, impedendo loro di lavorare e di percepire reddito!
Per questo motivo i salesiani di Lima hanno fatto appello alla nostra Fondazione e alla generosità dei nostri donatori per potere avere un sostegno in favore degli oltre 50 giovani accolti a Casa Don Bosco a Magdalena del Mar.
La Fondazione ha inviato €. 5.000 per aiutare i 52 giovani rifugiati dal Venezuela.
LA RACCOLTA FONDI PER RISPONDERE ALLA SITUAZIONE DI EMERGENZA CONTINUA:
GRAZIE PER IL VOSTRO CONTRIBUTO!!!